Le sorelle, Zénaïde e Charlotte Bonaparte

In questo doppio ritratto tour de force, due sorelle siedono su un divano a leggere una lettera. Sono Zénaïde e Charlotte Bonaparte, nipoti di Napoleone, e la lettera è del loro padre, Joseph Bonaparte. David cattura qui non solo l’intimità dei fratelli-il modo protettivo in cui si tengono l’un l’altro – ma anche un senso della loro personalità individuale. Zénaïde, la sorella maggiore, siede alta nel suo abito nero, incontrando l’occhio dello spettatore con un’aria di fiducia. Charlotte, al contrario, si restringe dietro il fratello, il suo abito a maniche lunghe più modesto e meno mondano di quello di Zénaïde, con le maniche corte e il décolleté a vista.

Dipinto a Bruxelles nel 1821, exile attraversa questo lavoro sia per i suoi soggetti che per il suo artista. David, pittore politico per eccellenza, aveva preferito l’esilio a Bruxelles dopo la caduta di Napoleone a lavorare per la monarchia borbonica appena restaurata a Parigi. Anche Zénaïde e Charlotte si trovarono esiliati a Bruxelles, e la lettera che leggevano è del loro padre, l’ex re di Spagna, che era fuggito dalla Francia per gli Stati Uniti. Il ritratto è dipinto con il realismo caratteristico di David e l’attenzione ai dettagli, ed è anche possibile distinguere l’indirizzo di Filadelfia sulla lettera nella mano di Zénaïde. L’esilio era chiaramente comodo per le sorelle: entrambe indossano diademi e abiti sontuosi, e sono sedute su un divano di velluto rosso ricamato con api dorate, un elemento dell’iconografia bonaparte. Eppure lo sfondo monocromatico sconvolge questo altrimenti armonioso ritratto di belle donne in un ambiente lussuoso. È così semplice da creare il senso del loro essere stati tolti dal contesto, rimossi da qualche altra impostazione. Senza mezzi termini giustapposti con la brillantezza del primo piano, sottolinea anche la loro vicinanza, il loro abbraccio reso più struggente dalla suggestione del suo spostamento.

Il ritratto fu commissionato da Julie Clary, la madre delle ragazze, che assunse il titolo di Comtesse de Survilliers dopo il 1815. Una ricevuta autografa, anch’essa nella collezione del Museo Napoleonico (inv. MN 923), conferma che David è stato pagato 4.000 franchi per il ritratto originale, e 1.000 franchi ciascuno per due copie autografe di esso. Tutte e tre le versioni del dipinto sono noti: uno, pensato per essere l’originale, è nella collezione del Getty Museum di Los Angeles, mentre la seconda copia (che si differenzia dal Museo Napoleonico esempio raffiguranti croci dorate piuttosto che api sul divano) è nel Musée d’Art di Tolone.

Francesca Whitlum-Cooper, agosto 2014.

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