– Castel Nuovo (Maschio Angioino) di Napoli
La storia di Castel Nuovo (Maschio Angioino)
La fortezza fu costruita per volere del Re Carlo I d’Angiò, che trasferì la capitale del regno di Sicilia da Palermo a Napoli.
Il “Nuovo” castello fu costruito per fare da guardiano alla città dalle incursioni nemiche, infatti la posizione in cui fu costruito era di importanza strategica e andò a completare un sistema difensivo che precedentemente aveva come protagonisti il Castel dell’Ovo, ormai troppo vecchio ed obsoleto per i sistemi d’attacco dell’epoca, e Castel Capuano, in posizione poco strategica e lontano dal mare. E questi ultimi due castelli hanno suggerito il nome di Castel Nuovo, per distinguerlo, appunto dai due precedenti, più antichi.
La costruzione di questa importante opera fu affidata all’architetto Pierre de Chaulnes, che diresse la costruzione dell’opera a partire dal 1279 e la concluse cinque anni dopo, un tempo davvero record per l’epoca, considerando le tecniche costruttive e le grandi dimensioni della fortezza.
L’aspetto del castello che vediamo oggi è molto diverso da quello che dovevano vedere i napoletani che vivevano all’epoca della costruzione. Oggi il castello mostra come stratificazione di molte epoche.
La fortezza ha fatto il protagonista di Napoli per molti anni, è stato a casa di governanti e ospiti illustri: dopo la morte di Carlo I d’Angiò, la struttura ha ospitato il nuovo re Carlo II d’Angiò, detto lo Zoppo, e tutta la sua famiglia; il Castello fu teatro dell’abdicazione di Papa Celestino V e la conseguente elezione di Bonifacio VIII (1294).
L’aspetto originario sembra aver mantenuto invece la Cappella Palatina, inglobata nel cuore del castello e costruita nel 1307.
Una prima ristrutturazione del castello avvenne nel 1308 con Roberto il Saggio, che ospitò anche illustri personaggi dell’epoca, come Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, e chiamò i migliori pittori, come Pietro Cavallini e Montano d’Arezzo, ad affrescare le pareti del castello. Nello stesso periodo Giotto fu anche protagonista della decorazione della Cappella Palatina, con il ciclo di storie dell’Antico e del Nuovo Testamento, purtroppo eliminato nel XV secolo.
Dal 1343 fu Giovanna I d’Angiò la padrona di casa del castello. Nel 1347, tuttavia, la regina fu costretta a fuggire in Francia per sfuggire alla vendetta di Luigi I d’Ungheria, che si recò a Napoli per attaccare la fortezza a causa di una congiura di palazzo contro il fratello Andrea, marito della stessa Giovanna. Luigi I sospettava che fosse la stessa regina di Napoli ad organizzare la congiura contro Andrea. Rimasto incustodito, Luigi saccheggiò completamente il castello, che fu restaurato al ritorno di Giovanna I.
Altri attacchi furono compiuti contro il Castel Nuovo da varie personalità politiche.
La rocca passò di mano più volte, Carlo III di Durazzo la prese in occasione dello sbocco di Napoli, successivamente la lasciò al figlio Ladislao, che perse il castello in favore di Luigi II d’Angiò, ma fu riconquistata non molto tardi, nel 1399. Ladislao I di Napoli vi abitò fino alla sua morte, nel 1414.
Alfonso il Magnanimo d’Aragona, dopo aver conquistato Napoli nel 1443, decise di risistemare la struttura, dotandola di nuove mura difensive e di uno spettacolare arco trionfale. La fortezza, affidata alle mani esperte dell’architetto maiorchino Guillerm Segrera, assume uno stile gotico.
Il castello venne nuovamente saccheggiato durante la spedizione di Carlo VIII di Francia al 1494. Ma con la caduta di Ferdinando II e Federico I d’Aragona, Napoli cadde nelle mani della corona di Spagna, e costituì il Regno di Napoli come vicereame. E fu da quel momento che Castel Nuovo divenne un semplice presidio militare, perdendo la funzione di residenza reale.
A partire da questo periodo il castello subì numerosi danni, dovuti all’incuria e al cambiamento di destinazione funzionale della struttura. Ma la funzionalità non fu l’unica ragione per la distruzione di molti ornamenti artistici, infatti i nuovi proprietari vollero eliminare i segni caratteristici della dominazione angioina e aragonese.
All’inizio del XVI secolo il castello fu dotato di nuovi bastioni e fossati, segni ancora evidenti nella struttura. Le torri sono 5 e disegnano gli angoli del perimetro planimetrico della fortezza.
Castel Nuovo fu nuovamente ristrutturato da Carlo Sebastiano di Borbone, che salì al trono di Napoli nel 1734. Con i nuovi sovrani il castello perse definitivamente il ruolo di sede reale. I Borboni lavorarono alla costruzione di nuove residenze reali, come la Reggia di Piazza Plebiscito o la Reggia di Caserta, tra le altre.
L’ultimo sostanziale restauro avvenne nel 1823 con Ferdinando I, mentre nel ‘900 solo alcuni accorgimenti estetici furono fatti nell’area circostante il castello. Gli edifici che fiancheggiavano il castello per fare spazio ad un giardino vengono infatti demoliti.
Oggi il castello ospita eventi culturali e spettacoli ed è sede permanente del Museo Civico, nonché della biblioteca della Società Napoletana di Storia.