Ciompi

cardatori di lana e altri lavoratori assunti in negozi di stoffa a Firenze e in varie altre città italiane nel 14 ° secolo. I ciompi costituivano circa il 25 per cento della popolazione di Firenze. Lavoravano 14-16 ore al giorno; i loro salari estremamente bassi erano in realtà ridotti ulteriormente da un rigido sistema di multe e non equivalevano a un salario di sussistenza. I proprietari dei negozi avevano il diritto di scaricare ciompi dal loro lavoro senza preavviso. I ciompi non erano membri della gilda e quindi non avevano diritti politici. I loro ranghi furono riforniti da contadini e artigiani impoveriti.

Nel 1345 uno sciopero spontaneo dei ciompi ebbe luogo a Firenze, e nel 1371 vi furono disordini a Perugia e Siena.

Nel 1378 i ciompi di Firenze organizzarono una rivolta, alla quale si unirono piccoli artigiani; la rivolta durò dal 22 giugno al 31 agosto. Le esigenze più importanti dei ciompi erano per un 50 per cento di aumento dei salari e la concessione dei diritti politici—di messa in sicurezza di un quarto dei seggi in governo e la carica di gonfaloniere di giustizia, la formazione di un ciompi gilda (che avrebbe concesso i ciompi piena cittadinanza), la formazione di una milizia popolare, e l’istituzione dell’uguaglianza di tutti gli abitanti della città. I ribelli si impadronirono del palazzo del podestà, cacciarono il governo dalla sua residenza e formarono un nuovo governo composto da tre ciompi, tre piccoli artigiani e tre membri del popolo grasso (ricca classe superiore urbana). I ciompi formarono una milizia popolare e una gilda di ciompi. Il popolo grasso riuscì a far nominare capo del governo Michele di Lando, che prima della rivolta era stato cardatore di lana e sorvegliante degli operai assunti. Con Michele di Lando al potere, furono in grado di organizzare un blocco per fame della città; i proprietari dei negozi di stoffe, che erano stati chiusi fin dai primi giorni della rivolta, si rifiutarono di aprire i loro negozi, e i ciompi furono così lasciati senza alcun mezzo per guadagnarsi da vivere.

Nell’agosto del 1378, accertato che Michele di Lando li aveva traditi, i ciompi formarono un nuovo governo rivoluzionario (chiamato gli Otto Santi del Popolo di Dio), guidato dal cardatore di lana Bartolo di Jacopo. Cercarono di prendere il potere, chiedendo che il vecchio governo si sottomettesse al nuovo. Michele di Lando aiutò il popólo grasso a portare truppe in città. In questa fase della rivolta i piccoli artigiani, spaventati dalla natura radicale del programma ciompi, disertarono i ciompi. La rivolta fu soppressa e i suoi leader furono giustiziati.

La rivolta dei ciompi dimostrò il livello relativamente alto (per il xiv secolo) di coscienza politica del pre-proletariato italiano, che fu il primo nella storia europea a chiedere diritti politici e aprì così la strada al concetto di uguaglianza universale.

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