Cleomene I

Cleomene I, (morto nel 491 a. C.), re spartano dal 519 a. C. alla sua morte, un sovrano che consolidò la posizione della sua città come principale potenza nel Peloponneso. Si rifiutò di impegnare le forze spartane all’estero contro i Persiani, ma prontamente intervenne negli affari del suo rivale greco, Atene. Membro della casa di Agiade, succedette al padre Anaxandridas come re.

Nel 510 guidò un esercito ad Atene ed espulse il tiranno Ippia. Tre anni dopo ad Atene sostenne Isagora, il leader degli oligarchi, contro i Clistene democratici. Sia Cleomene che Isagora, tuttavia, furono costretti a ritirarsi. Successivamente Cleomene sollevò un grande esercito del Peloponneso da usare contro Atene, ma l’impresa fallì dopo che il contingente corinzio si ammutinò con il sostegno dell’altro re spartano, Demarato. Cleomene respinse l’appello di Mileto (499) per l’aiuto nella rivolta dei greci ionici contro la Persia. Nel 494 inflisse una grave sconfitta ad Argo a Sepeia, vicino a Tirinto. Tre anni dopo cercò di punire Egina per la sua sottomissione ai Persiani, ma Demarato lo ostacolò di nuovo. Cleomene progettò la deposizione di Demarato corrompendo l’oracolo di Delfi, ma il suo inganno fu scoperto e fuggì in Tessaglia. Gli spartani lo reintegrarono, ma poco dopo impazzì e si suicidò.

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