Cognitiva neurale protesi

TY – JOUR

T1 – Cognitiva neurale protesi

AU – Andersen, R. A.

AU – Burdick, J. W.

AU – Musallam, S.

AU – Pesaran, B.

AU – Cham, J. G.

N1 – Finanziamento Informazioni:Desideriamo ringraziare Eddie Branchaud, Grant Mulliken, Yu-Chong Tai, Brian Corneil, Hans Scherberger, Bradley Greger, Daniella Meeker, Igor Fineman, Zoran Nenadic, Dan Rizzuto e Hilary Glidden per le discussioni approfondite e la partecipazione agli esperimenti descritti in questo articolo. Riconosciamo il sostegno del National Eye Institute, della Defense Advanced Research Projects Agency, dell’Office of Naval Research, della Boswell Foundation, della National Science Foundation, della Christopher Reeve Paralysis Foundation, dello Sloan-Swartz Center for Theoretical Neurobiology at Caltech e del Human Frontier Science Program. Ringraziamo Tessa Yao per l’assistenza amministrativa, Betty Grieve, Kelsie Pajsa e Lea Martel per il supporto tecnico, Viktor Shcherbatyuk per il supporto informatico e Janet Baer e Claire Lindsell per le cure veterinarie.Diritto d’autore: Diritto d’autore 2018 Elsevier B. V., Tutti i diritti riservati.

PY – 2004/11

Y1 – 2004/11

N2 – La ricerca sulle protesi neurali si è concentrata in gran parte sull’utilizzo di attività relative alle traiettorie della mano registrate dalle aree corticali motorie. Una domanda interessante ruota attorno a quali altri segnali potrebbero essere letti dal cervello e utilizzati per applicazioni protesiche neurali. Studi recenti indicano che gli obiettivi e il valore atteso sono tra i segnali cognitivi di alto livello che possono essere utilizzati e potenzialmente miglioreranno la capacità dei pazienti paralizzati di comunicare con il mondo esterno. Altre nuove scoperte mostrano che i potenziali di campo locali forniscono un’eccellente fonte di informazioni sullo stato cognitivo del soggetto e sono molto più facili da registrare e mantenere rispetto all’attività del picco. Infine, le nuove tecnologie di sonda mobile consentiranno agli elettrodi di registrazione di cercare automaticamente i segnali migliori per decodificare le variabili cognitive.

AB-La ricerca sulle protesi neurali si è concentrata in gran parte sull’utilizzo di attività relative alle traiettorie della mano registrate dalle aree corticali motorie. Una domanda interessante ruota attorno a quali altri segnali potrebbero essere letti dal cervello e utilizzati per applicazioni protesiche neurali. Studi recenti indicano che gli obiettivi e il valore atteso sono tra i segnali cognitivi di alto livello che possono essere utilizzati e potenzialmente miglioreranno la capacità dei pazienti paralizzati di comunicare con il mondo esterno. Altre nuove scoperte mostrano che i potenziali di campo locali forniscono un’eccellente fonte di informazioni sullo stato cognitivo del soggetto e sono molto più facili da registrare e mantenere rispetto all’attività del picco. Infine, le nuove tecnologie di sonda mobile consentiranno agli elettrodi di registrazione di cercare automaticamente i segnali migliori per decodificare le variabili cognitive.

UR – http://www.scopus.com/inward/record.url?scp=6344245761&partnerID=8YFLogxK

UR – http://www.scopus.com/inward/citedby.url?scp=6344245761&partnerID=8YFLogxK

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