Costantino V (741-775)

Costantino V fu uno degli uomini più talentuosi a sedere sul trono bizantino. Fu anche uno dei più oltraggiati dagli storici successivi a causa del suo iconoclastia. Dopo essere diventato imperatore nel 741, Costantino fu brevemente estromesso dal potere, e da Costantinopoli, da suo cognato Artabasdos. A novembre Costantino aveva ripreso il controllo e lo mantenne. Artabasdos e i suoi figli furono accecati. Costantino ha condotto con successo una campagna in Oriente dove il califfato Omayyade era nei suoi lanci di morte, e nei Balcani ha schiacciato i Bulgari nel 763. Costantino riformò l’esercito, creando una forza mobile con sede a Costantinopoli, il tagmata. Un fallimento fu in Italia dove Costantino non tentò nemmeno di impedire la caduta della capitale bizantina, Ravenna, ai Longobardi nel 751.

Costantino era un iconoclasta più vigoroso di suo padre. Durante il suo regno gli iconofili nell’esercito e nell’amministrazione, nella Chiesa e nei monasteri furono perseguitati e fu sviluppata una teoria iconoclasta delle immagini, sancita negli atti del Concilio di Hiera nel 754. L’iconoclastia di Costantino portò a una rottura con il papato ed è forse in questo contesto che dovremmo vedere il trasferimento della giurisdizione ecclesiastica dell’imperatore sulla Sicilia, sull’Italia meridionale e sui Balcani da Roma a Costantinopoli. Nonostante l’immagine negativa tramandata da fonti successive quando Costantino morì nel 775, era popolare tra l’esercito e il popolo di Costantinopoli. Ripopolò la capitale a seguito di un’epidemia di peste, riparò l’acquedotto di Valens, ripristinando la fornitura di acqua pulita e fresca alla città, e fornì anche cibo abbondante e poco costoso.

I sigilli di Costantino sono aniconici e differiscono dai sigilli successivi di Leone III solo nell’ordine dei nomi imperiali. In effetti, si può seguire la dinastia isauriana su sigilli e monete d’argento osservando i nomi Leo e Costantino invertirsi. Le innovazioni viste nella monetazione d’oro, dove i ritratti degli imperatori defunti sono stati aggiunti al disegno, affermando una sorta di progressione dinastica dei governanti passati, presenti e futuri, non si vedono sui sigilli. Il sigillo sopra riportato fu emesso dopo l’incoronazione del figlio di Costantino, Leone, nel 751. Per ulteriori sigilli della dinastia Isauriana vedere la sezione Dinastie dell’Impero.

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