EFFETTI COLLATERALI; Benvenuti a Cicadaville (Inserire a proprio rischio)
Cicadaville è apparso online il 5 maggio, l’invenzione di Brandon Breedon, uno scrittore per derfmagazine.com, una rivista Web satirica con sede a Cincinnati. Breedon ha detto, capito che ” faremo la nostra parte per mettere disinformazione là fuori.”
Ci sono altri cicadavilles, così, alcuni dei quali spacciano cicadawear. A cafeshops.com/cicadaville, Lei può trovare una camicia che dice “Cicada Va Crunch” o ” La resistenza è Futile. Unisciti a Brood X ” o un perizoma con il simbolo no-cicada riconosciuto a livello internazionale. Non vedo come qualcuno possa discutere con il sentimento espresso sul perizoma. Di certo non vorrei cicale in mutande, anche se non mordono.
Le vere locuste mordono, e non solo le piante. Lockwood scrive: “Ci aspettiamo che cavallette e locuste consumino i nostri giardini e campi, ma quando questi insetti iniziano a nutrirsi di tessuto e carne, qualcosa sembra demonicamente sbagliato.”
Mangiarono i vestiti dai coloni cercando di combatterli. Hanno mangiato pipistrelli e uccelli morti. Mangiarono altre locuste che gli umani avevano ucciso o mutilato. Il dottor Lockwood cita il Gen. Alfred Sully, che descrive il sonno di un soldato nella prateria a mezzogiorno dopo una marcia notturna tra i fiumi Missouri e Yellowstone nell’estate del 1864. Il generale scrisse: “I suoi compagni lo notarono coperto di cavallette e lo svegliarono. La gola e i polsi sanguinavano per i morsi degli insetti.”
Il più grande sciame di locuste mai registrato, riferisce il dottor Lockwood, è stato documentato dal 15 al 25 giugno 1875, in Nebraska. Albert Child, che lo osservò e fece un’attenta analisi, calcolò che lo sciame copriva 198.000 miglia quadrate ed era profondo da un quarto a mezzo miglio. Il dottor Lockwood dice che il danno supporta questa affermazione e stima il numero di locuste a 3,5 trilioni. A livello nazionale, al culmine di una grande epidemia, ha stimato che c’erano 15 trilioni di locuste con una biomassa che si avvicinava a quella del bisonte al loro picco.