Elettrodo Clark
L’elettrodo Clark è stato inventato da Leland Clark dopo le critiche che il suo ossigenatore a bolle, che aveva inventato per l’uso in cardiochirurgia, non era in grado di misurare la tensione dell’ossigeno del sangue che ritornava al paziente dal circuito di bypass. L’elettrodo ha diversi componenti: un catodo di platino (ricevitore di elettroni), anodo d’argento (donatore di elettroni), soluzione elettrolitica (tipicamente KCl), membrana impermeabile e una sorgente di tensione. L’anodo d’argento è immerso nella soluzione elettrolitica, che è tipicamente KCl. L’argento interagisce con il KCl per produrre la seguente reazione: 2KCl + 2AG → AgCl + 2K + + 2e-. Il catodo di platino utilizza gli elettroni prodotti da questa reazione per ridurre l’ossigeno dal campione testato tramite la seguente equazione: ½ O2 + 2e- + H2O → 2 OH -. Più ossigeno è disponibile per effettuare la reazione, maggiore è il flusso di elettroni (cioè una corrente più alta). Pertanto, l’elettrodo Clark utilizza l’amperometria per determinare la tensione di ossigeno del campione in esame.
È importante impegnare quanto segue nella memoria:
- pO2 viene misurato tramite l’elettrodo Clark (come sopra)
- pCO2 viene misurato tramite l’elettrodo Severinghouse
- pH viene misurato tramite l’elettrodo Sanz