Flebologia

La vena safena corta può ricevere vene derivate dalla vena safena lunga. Queste comunicazioni intersafenose sono assicurate da una vena Giacomini o dal plesso venoso reticolare della superficie mediale del polpaccio (Figura 88-1).Queste possono talvolta corrispondere a vene comunicanti dirette, che formano un vero plesso intersafenoso (Figura 88-2).

La giunzione sapenopoplitea può quindi essere competente, mentre il tronco sottostante presenta segni di reflusso derivati dal lungo territorio safeno.
Altri collaterali della vena safena corta drenano i territori dell’aspetto posterolaterale del polpaccio (Figura 88-3) o della coscia, il che spiega perché le varicosità sulla superficie laterale della coscia possono essere correlate a un’anomalia di drenaggio del territorio safeno corto.
Infine, alcuni collaterali creano uno shunt localizzato della vena safena corta (Figura 88-4), formando uno shunt venovenoso superficiale. Il rilevamento del reflusso sul ramo di smistamento non corrisponde quindi necessariamente all’incompetenza di una vena perforante o della giunzione saphenopoplitea.

 Figura 88. Rami collaterali e comunicazioni intersafene (da 1 a 4: vedi testo).
Figura 88. Rami collaterali e comunicazioni intersafene (da 1 a 4: vedi testo).

Figura 88

Rami collaterali e comunicazioni intersafene (da 1 a 4 : vedi testo).

Ulteriori letture

Griton Ph. Territoires et vols de territoires.

Quinzaine de perfectionnement en pratique phlébologique. Interligne, Parigi, 1989.

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