Le celebrità hanno diritto alla privacy?

Una rapida ricerca online di quasi tutte le celebrità rivelerà una litania di storie e immagini – dalle apparizioni sul tappeto rosso a ciò che mangiano a colazione. Questi possono essere stati pubblicati e condivisi da migliaia di persone – e visto da molti altri.

L’interesse dei media nel pubblicare tali storie e immagini è chiaro, ma la tecnologia digitale significa che la vita personale e professionale delle celebrità è ora più che mai esaminata. Questo pone la domanda: le celebrità hanno diritto alla privacy e, in caso affermativo, fino a che punto lo proteggeremo?

Privacy e interesse pubblico – Un atto di equilibrio

Credito di immagine: Chaim Gabriel Waibel / Flickr.com

La Convenzione sui Diritti Umani garantisce a tutti il diritto alla privacy, così come il diritto alla libertà di espressione. Da quando la legge sui diritti umani è entrata in vigore nel 2000, le persone sono state in grado di far valere questi diritti davanti ai tribunali del Regno Unito. Tuttavia, entrambi i diritti sono diritti qualificati (o limitati), il che significa che possono essere limitati in determinate situazioni. Ad esempio, se una storia è di interesse pubblico, un giudice può stabilire che il diritto alla privacy della celebrità dovrebbe essere limitato al maggiore scopo di informare il pubblico.

Nel caso di storie di celebrità o fotografie, gli articoli 8 (privacy) e 10 (espressione) spesso entrano in conflitto. I diritti alla privacy e alla libertà di espressione sono di pari importanza legalmente, quindi può essere una sfida trovare un equilibrio tra loro.

Kate Middleton: un esempio

Immagine di credito: Difesa Immagini / Flickr.com

Nel 2012, le fotografie in topless della Duchessa di Cambridge sono apparse sulla copertina di una rivista francese. Le immagini, che mostrano la coppia reale rilassante in una villa privata, erano state scattate da lontano con una fotocamera a lungo obiettivo. Una dichiarazione del Palazzo descriveva l’uso delle immagini come “reminiscenza dei peggiori eccessi della stampa e dei paparazzi durante la vita di Diana, principessa del Galles”. La rivista ha comunque sostenuto che vi era un interesse pubblico nel rapporto dei futuri eredi al trono.

La corte francese ha deciso a favore del duca e della Duchessa e ha concesso un risarcimento, dimostrando che si dovrebbe fare una distinzione tra ciò che il pubblico è interessato e ciò che è effettivamente nell’interesse pubblico. Mentre molte persone possono chiedersi che cosa Royalty arrivare fino a in vacanza, questo non è sufficiente per giustificare l’invasione della privacy che la presa di foto clandestine porta a.

Il dilemma

Credito di immagine: stanhua / Flickr.com

A differenza dei privati cittadini, le celebrità devono attirare l’attenzione dei media per promuovere il loro lavoro – forse il loro ultimo film o la tua serie Netflix preferita. Questo porta le persone, e spesso i giornali, a chiedersi se siano in grado di criticare l’attenzione dei media che li circonda. JK Rowling ha descritto un atteggiamento comune di “sei famoso, lo stai chiedendo”.

Un esempio si trova nel caso riguardante gli attori Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones. La coppia aveva venduto il diritto esclusivo di pubblicare le loro foto di nozze a OK! Rivista. Tuttavia, Ciao! La rivista aveva segretamente ottenuto le foto e le aveva pubblicate per prime.

Poiché la coppia aveva venduto i diritti di pubblicare le foto, questo ha presentato una tensione nell’affermare il loro diritto alla privacy davanti ai tribunali. Presso l’Alta Corte del Regno Unito, il giudice Lindsay ha stabilito che l’intrusione sulla loro privacy non era giustificata. Tuttavia, in un duro colpo per gli attivisti del diritto alla privacy, ha sottolineato che la sua sentenza era basata sulla riservatezza commerciale, non sul diritto alla privacy.

Nuovi problemi

Il vero problema potrebbe non trovarsi più con i redattori di giornali in stampa, ma con i privati online.

In un caso noto come PJS, è stata concessa e confermata un’ingiunzione per impedire la pubblicazione di una storia che descrive gli incontri sessuali di un individuo sposato con qualcuno nell’industria dell’intrattenimento. Lord Mance, uno dei giudici della Corte Suprema, ha confermato che “non c’è alcun interesse pubblico (per quanto possa interessare alcuni membri del pubblico) nella pubblicazione di storie kiss-and-tell” e né c’è alcun “diritto di invadere la privacy pubblicandoli”.

Le persone si sono affrettate a sottolineare che PJS era stato nominato online più volte, sollevando dubbi sul fatto che un’ingiunzione fosse efficace. Questo presenta un problema completamente diverso: quale rimedio dovrebbe essere disponibile per le celebrità quando un privato cittadino invade la loro privacy?

I diritti umani sono proprio questo: si applicano a tutti noi. La domanda oggi non è se le celebrità hanno diritto alla privacy, ma come dovrebbe essere raggiunto l’equilibrio tra privacy e libertà di espressione. I social media ci hanno dato una piattaforma ancora più grande per esercitare la nostra libertà di espressione, ma il nostro articolo 8 diritto alla privacy rimane altrettanto importante.

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