[Pielonefrite cronica e la sua diagnosi differenziale. Una malattia che cambia con il tempo]
La pielonefrite cronica (c.p.) è per definizione una nefrite tubulo-interstiziale infettiva. Deve essere differenziato da altre forme eziologiche di nefrite tubulo-interstiziale. Pertanto sono necessari criteri morfologici rigorosi per la diagnosi. La lesione caratteristica è una grande cicatrice cortico-midollare sovrastante un calice cronicamente infiammato dilatato. L’aspetto macroscopico e il quadro istologico dell’indagine sono più importanti dei dettagli istologici. Una diagnosi sulle biopsie renali non è quindi giustificata. Il reflusso vescico-renale e la morfologia papillare svolgono un importante ruolo patogenetico. Accanto alla cicatrice focale più comune si può osservare una forma diffusa di cicatrici. Un numero limitato di condizioni deve essere considerato solo nella diagnosi differenziale. Il rene Ask-Upmark sembra essere una forma speciale di c. p. correlata all’infezione del tratto urinario e al reflusso nella prima infanzia. La litiasi pelvi-calicea senza infezione sovrapposta causa un quadro molto simile a una cicatrice pielonefritica. Una differenziazione affidabile tra c. p. e nefropatia analgesica può causare problemi nei reni endstage con papille sloughed off. Devono essere considerati vari meccanismi di danno renale come infezione batterica, infiammazione mediata immunologica, perdita di costituenti urinari nell’interstizio, in particolare la proteina Tamm-Horsfall e l’ischemia. Nonostante la frequenza delle infezioni del tratto urinario la pielonefrite cronica progressiva è rara. I fattori predisponenti sono necessari per la progressione della malattia. Questi includono ostruzione congenita o acquisita del tratto urinario, reflusso vescico-renale e danno papillare con ostruzione intrarenale al flusso urinario. Altri fattori importanti sono la glomerulosclerosi focale e segmentale e l’ipertensione.