Libertà, uguaglianza e Dio: Le radici religiose del femminismo di Catherine Macaulay

Abstract

Catherine Sawbridge Macaulay Graham (o Catherine Macaulay, come viene generalmente chiamata) è ben nota come storica e femminista. Le sue credenziali come radicale politico e femminista poggiano sul suo campionato di libertà e uguaglianza negli scritti che abbracciano le due rivoluzioni del diciottesimo secolo, quella americana e quella francese. L’opera per la quale è più famosa, la sua Storia d’Inghilterra è stata pubblicata tra il 1763 e il 1791 e quindi coincide con questo periodo rivoluzionario. Il suo Trattato sull’immutabilità della verità morale (1783) apparve nell’anno che segnò la fine della guerra d’indipendenza americana. Le sue lettere sull’educazione (1790) apparvero poco dopo la rivoluzione francese. Oltre a questi, intervenne direttamente nei dibattiti politici del tempo, in particolare nei suoi attacchi a Edmund Burke che criticò nel 1770 nelle sue osservazioni su un opuscolo intitolato Thoughts On The Cause of the Present Discontents pubblicato nello stesso anno. Difese anche la Rivoluzione francese contro Burke nelle sue osservazioni sulle Riflessioni dell’onorevole Edmund Burke sulla Rivoluzione in Francia (1790). Quest’ultima è solo una delle numerose risposte famose a Burke scritte in difesa del predicatore anticonformista, Richard Price, già noto per la sua difesa della rivoluzione americana.1 Fu la valutazione positiva di Price sulla Rivoluzione francese nel suo sermone, A Discourse on the Love of our Country (1789), che causò le riflessioni anti-rivoluzionarie di Burke sulla rivoluzione in Francia (1790). Le osservazioni di Macaulay furono seguite da altre due ben note difese di Price contro Burke: I diritti dell’uomo di Tom Paine (1791) e A Vindication of the Rights of Man di Mary Wollstonecraft (1792). Il femminismo di Macaulay è più evidente nelle sue Lettere sull’educazione (1790) in cui sostiene l’uguaglianza dei sessi e l’uguaglianza nell’educazione di ragazzi e ragazze.2 Letters on Education riassume temi etici dal suo libro meno letto, A Treatise on the Immutability of Moral Truth (1783).

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